Con
la brachiterapia si introducono sorgenti radioattive (sotto forma
di catereri o speciali applicatori) all'interno del corpo, in prossimità
della regione da trattare, o dentro la neoplasia, per alcuni minuti
o diverse ore a seconda delle caratteristiche dell'apparecchiatura
usata. Durante il periodo della terapia il paziente rimane isolato
e controllato, al termine di essa non è radioattivo e può,
nella maggior parte dei casi, ritornare a casa. Per alcuni tipi
di tumori è prevista l'associazione tra radioterapia a fasci
esterni e brachiterapia.
Dal
punto di vista clinico con l'uso della metodica HDR non si sono
riscontrate mortalità e complicanze legate alla procedura
brachiterapica (embolie polmonari, flebotrombosi profonde) in conseguenza
della breve immobilizzazione e del breve tempo di allettamento;
il piano di trattamento è più accurato e flessibile
e l'esecuzione dell'inserzione brachiterapica rispecchia in modo
fedele il piano di cura data la sua brevità e l'ancoraggio
esterno dell'applicatore.
BRACHITERAPIA
- IMPIANTO PERMANENTE
Brachiterapia nel ca.prostatico "Localizzato"
La
Brachiterapia permanente e' una forma di radioterapia in cui delle
piccole capsule ("semi" delle dimensioni di chicchi di
riso) contenenti sorgenti radioattive (Palladio 103/Pd-103 o Iodio
125/I-125) vengono impiantate nella prostata sotto guida ecografica.
Si tratta di una procedura minimamente invasiva che si completa
in un'unica seduta operatoria della durata di circa 90 minuti.
I "semi" vengono posizionati nella prostata mediante aghi
infissi per via transperineale (la regione fra scroto e ano). La
sonda ecografica e gli aghi vengono estratti al termine della procedura.
Ciascun "seme" rilascia continuamente una piccola quantita'
di energia radiante ad una limitata porzione di tessuto prostatico:
questo consente di trattare il tumore con una dose di radiazione
estremamente elevata senza danneggiare le strutture adiacenti. Dopo
alcune settimane i "semi" avranno rilasciato la maggior
parte della loro energia (tempo effettivo di trattamento) e resteranno
per sempre nella prostata in forma non piu' attiva senza essere
percepiti dal paziente.
La pubblicazione dei risultati oncologici ottenuti nei pazienti
trattati con questa innovativa tecnica di impianto per carcinoma
localizzato della prostata, ha suscitato enorme interesse in ambito
scientifico: infatti le percentuali di cura sulle prime serie di
pazienti trattati circa 12 anni fa, sono risultate sovrapponibili
a quelle ottenute con la chirurgia ( intervento di prostatectomia
radicale) e superiori a quelle conseguite con la radioterapia convenzionale
a fasci esterni (comparazioni retrospettive).
La Brachiterapia (BT) può essere proposta in alternativa
all'intervento chirurgico di prostatectomia radicale nei pazienti
affetti da adenocarcinoma prostatico clinicamente localizzato. Ciascun
paziente presenta caratteristiche cliniche, fisiche e psicologiche
che porteranno il medico a suggerire il trattamento piu' idoneo
(Brachiterapia, intervento chirurgico o altre forme di trattamento
del tumore prostatico).
BRACHITERAPIA
- IMPIANTO TEMPORANEO
La
Brachiterapia temporanea è una forma di radioterapia caratterizzata,
come quella permanente, dalla possibilità di somministrare
elevate dosi di radiazione a volumi bersaglio ben definiti, con
un limitato coinvolgimento dei tessuti sani limitrofi.
Rispetto all'impianto permanente, in cui le sorgenti radioattive
vengono impiantate definitivamente nella ghiandola, con questa tecnica
la sorgente radioattiva viene temporaneamente portata all'interno
della ghiandola attraverso dei sottili cateteri.
Il paziente viene sottoposto ad una ecografia transrettale, sulla
base della quale vengono stabiliti il numero e la posizione dei
cateteri attraverso i quali la sorgente radioattiva verrà
portata nella prostata. I cateteri vengono quindi infissi con approccio
transperineale (tra ano e scroto) sotto guida ecografica, in analgo-sedazione
o anestesia loco-regionale. Al termine della procedura di impianto
dei cateteri, il paziente viene sottoposto ad una TAC della prostata
per definire il piano di trattamento. Poiché la pianificazione
viene eseguita dopo l'inserimento dei cateteri, ne e' possibile
una ottimizzazione in caso di errato posizionamento degli stessi.
L'utilizzo
di radioisotopi per la Brachiterapia temporanea è attualmente
limitato all'Iridio-192 ad alto rateo di dose (high dose rate-HDR).
Il trattamento radiante viene effettuato in un Bunker schermato
(per limitare l'esposizione degli operatori alle radiazioni ionizzanti),
dove un dispositivo afterloading (sistema di telecaricamento delle
sorgenti) permette l'inserimento della stessa singola sorgente (con
costi ridotti) nelle posizioni pianificate, e ne regola il tempo
di permanenza tramite un software dedicato. La procedura è
eseguibile in day-surgery. Vi sono svariati protocolli terapeutici
che prevedono un numero variabile di sedute (da 1 a 8, ad intervalli
settimanali), come monoterapia o in associazione ad un ciclo di
radioterapia conformazionale esterna.
La più elevata energia dell'Ir-192 rispetto a quella delle
sorgenti impiegate per impianti permanenti, consente una copertura
dosimetrica più estesa, auspicabile in presenza di microinfiltrazioni
capsulari; peraltro la più elevata energia ed il più
elevato rateo di dose (tempo in cui la dose di radiazione viene
rilasciata al bersaglio) pongono dubbi sulla tollerabilità
dei tessuti normali circostanti, soprattutto del retto.
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